Pellegrinaggio di vino e sapori da sud a nord
Volare a Faro, invece che verso le città conosciute di Porto o Lisbona, potrebbe essere un itinerario interessante per scoprire di più sul capoluogo della regione a sud del Portogallo: l’Algarve, che in arabo si dice al-gharb ovvero “l’ovest”.
Questa regione gode di 150 chilometri di costa affacciati sull’Oceano Atlantico, un incrocio di natura con un patrimonio storico e culturale molto antico. In quest’area d’Europa troviamo riserve naturali, tanta luce, sole oceanico e molte vigne che regalano varietà di uve autoctone quasi ignote al resto d’Europa.
Volare a Faro per attraversare il Portogallo al contrario, da sud a nord, per scoprirne le tradizioni, le pratiche enologiche e vini locali difficili da dimenticare dopo averli degustati. Il Portogallo vanta di molte varietà autoctone, come il nostro Bel Paese, ed ospita vigneti in tutte le sue regioni sia che si affaccino sull’Atlantico sia che si trovino tra colline o montagne.
Questo paese ha tradizioni molto antiche nella viticoltura: dai Celti ai Romani, con solo un’interruzione nel periodo Arabo con il divieto dell’uso di bevande fermentate, fino alla Reconquista Cristiana e la nascita della nazione nel 1100. Insomma, si è sempre coltivata la vite: inizialmente come merce di scambio poi come utilizzo durante le cerimonie religiose o come vino da invecchiamento fortificato durante le grandi scoperte e le rotte navali, fino a giungere alla nascita di denominazioni come il Douro (Regione del Porto), e alla nascita della Junta Nacional di Vinho, che i primi del ‘900 stabilisce l’evoluzione della produzione vitivinicola per garantirne il commercio.
Prima degli anni 2000 nasce la Denomicacion de Origen regolamentando cosi le zone di produzione ed i vini di più o meno pregio, mentre negli ultimi decenni si sono istituite le commissioni vitivinicole regionali per difendere le denominazioni di origine e le indicazioni Geografiche, rafforzando sempre di più la produzione di qualità e la commercializzazione.
L’Algarve è la prima regione che incontriamo partendo da Sud, con varietà autoctone come il Negra Mole, Tricadeira, Arinto e Moscatel, suddivisa a sua volta in 4 denominazioni perennemente baciate da moltissime ore di sole. La vicinanza o meno dal mare differenzia profondamente i vini di questa zona: a ridosso della costa (Litoral) la presenza della sabbia dà spesso origine a profumi varietali spiccati nei vini, mentre se si va più verso l’interno (confinante con la regione vicina Alentejo), la presenza di scisti e calcari dà origine a vini più magri ed eleganti.
L’influenza atlantica è mite, poiché protette dalle montagne, le vigne ricevono poca pioggia e hanno maturazioni elevate proprio perché tante sono le ore di sole e luce.
La Negra Mole è il simbolo di questa regione, bacca rossa che dà origine a vini vellutati poco corposi ma con profumi molto ampi di frutta rossa matura mentre la bacca bianca (che troviamo un pò in tutto il Portogallo) è l’Arinto, molto versatile e che regala grandi profumi e acidità, ottima sapidità, e note citriche agrumate spinte, spesso anche date dalle maturazioni precoci dell’uva.
Perfetti quindi per gli aperitivi estivi a base di Camarao, gustosissimi gamberetti speziati con salsa d’aglio e coriandolo, oppure piatti a base di Ameijoas, le vongole freschissime; vini freschi e aromatici bianchi oppure leggeri rossi ma con note succose di frutta matura, entrambi perfetti per bilanciare i forti sapori oceanici.
Risalendo verso l’interno dal confine con la Spagna ad est, costeggiando la bella e soleggiata Algarve, entriamo nella strada dei vini dell’Alentejo, che copre un terzo del Portogallo orientale, dove oltre ai vigneti troviamo anche molte altre coltivazioni come ulivi, querce da sughero, grano, e bestiame.
Questa zona ha un clima non facilissimo, con picchi di caldo e siccità durante i mesi estivi; qui troviamo tradizione, impressionante qualità e singolarità negli aromi dei vini prodotti, con diverse sottozone ed aree di Denominazione di origine controllata, terreni peculiari tra granito, scisto e calcare, e anche qui esposizioni ottimali. Tutto questo genera un mix di varietà autoctone che si adattano alle diverse condizioni elencate: vini bianchi aromatici, croccanti ed ampi, e rossi dagli intensi colori, corposi e robusti.
Anche loro spesso abbinabili ai sapori oceanici come la zuppa tipica a base di cavolo e patate, Il Caldo Verde, insaporita con carne o chorizo, il loro saporitissimo ed un po’ speziato salam, o ancora il il Bacalhau, baccalà servito in svariati modi. Proseguiamo verso Lisbona toccando le regioni vitivinicole di: Peninsula de Setubal, Lisbona, Tejo e Bairrada.
La prima è costeggiata dal fiume Tago e da una breve catena montuosa, Serra da Arrabia, ma comunque più a ridosso del mare. Questa zona è famosa per la produzione di Setubal, il vino liquoroso ottenuto da uve moscato di Alessandria.
I viticoltori apprezzano e sfruttano le diverse condizioni, dando origine al Moscatel de Setubal, tesoro della penisola: dorato o ambrato e leggermente fortificato per garantirne la longevità, questo vino ha note dolci di confettura di mele o albicocca, agrumate, e invecchiando evolve in caramello e noci; Dulcis in fundo abbinabile al tipico Pastel de Belen (quartiere di Lisbona) tortine a base di crema e cannella oppure al Tochinho do ceu, una morbida e leggera torta a base di mandorle.
Lisbona e Tejo sono due regioni a ridosso del mare Altlantico, il quale aiuta fortemente a tenere fresche e asciutte le vigne, mantenendo le acidità e gli aromi dei vini prodotti, prevalentemente bianchi; soprattutto Lisbona è la regione che in termini di volumi produce di più, nasce infatti qui il famoso Bucelas, vino amato dagli inglesi ai tempi di Wellington, che produce oggi vini bianchi secchi e ancora molto popolari.
Giungiamo quindi al Nord umido e verdeggiante, al confine con la Galizia, che ospita i vini bianchi come il Vinho Verde, Alvarinho e Loureiro. Patria dei bianchi locali, il Vinho Verde rispecchia il clima umido e fresco, regalando un vino di facile beva, con una nota leggermente frizzante naturale e con bassi livelli alcolici dati dal clima che non permette alla vite di raggiungere grandi livelli zuccherini.
L’Alvarinho, il grande re del Nord, mantiene una certa sapidità ed una croccantezza inconfondibile, nonché aromi di frutta e agrumi invitanti da abbinare ai piatti locali di pesce bacalhao o pesce alla griglia, o ancora salumi e chorizo locali.
Non solo Porto
A nord le zone degne di nota dedicate alla viticoltura dei vitigni a bacca rossa le troviamo all’interno, al confine con la Spagna: Douro, Tras-a-monte, Dao e Beira interior.
II Douro famoso per il fortificato Porto, orgoglio nazionale; Tras-a-monte che letteralmente significa dietro le montagne, clima estremo, inverni freddi e poche piogge in estate offre vini leggeri e aromatici; infine le zone del Dao e Beira interior, con montagne e foreste di Pini, latitudini interessanti e suoli granitici, che producono rispettivamente il vino rosso più famoso della regione, l’omonimo Dao, e prodotti figli di un mix di uve rosse locali come le Touriga, robusto, corposo e dai tannini marcati.
Douro non è solo la patria del Porto, orgoglio portoghese, quel fortificato cosi unico proveniente da questa zona che ogni anno cerca di regalare vini sempre di più elevata qualità, ma anche della Touriga Nacional, la spina dorsale dei Porto più pregiati, un vitigno che spesso dà origine a grandi vini rossi secchi della zona nord. Vini molto concentrati, dai colori profondi ed intensi e dal grande potenziale di invecchiamento, con tannini che ricordano i Cabernet che si ammorbidiscono con lunghi invecchiamenti, mentre la frutta ricorda i Syrah di Barossa, opulenti e succosi.
Sempre nella zona del Douro troviamo il vitigno a bacca bianca più coltivato: Encruzado; il suo nome significa incrociato, (nonostante dagli studi non risulta essere incrociato con nessun altro vitigno) e regala vini secchi, strutturati, con buone acidità, affinità a passaggi in legno e grande potenziale evolutivo.
Azulejos dei Vitigni
Insomma una varietà molto ampia di vitigni autoctoni che abbiamo citato e raccontato, quasi 200 varietà presenti nel paese, un po’ come gli azulejos pieni di colori diversi e disegni creativi che si trovano ovunque ed adattano al territorio.
Gli Azulejos, quasi impossibili da non notare, sono le decorazioni tipiche il cui termine deriva dall’arabo: Al-zuleique, a indicare una “piccola pietra liscia e levigata” che veniva utilizzata per decorare pavimenti ai tempi della denominazione araba e che finì per diventare la caratteristica delle architetture portoghesi attraverso stili, colori e linguaggi di tutte le epoche.
Viaggiare attraverso il Portogallo è quindi come visitare un museo a cielo aperto; basti pensare che a Lisbona troviamo un museo dedicato a questo modo di decorare edifici ed architetture di ogni genere ed uso, applicabile così tanto ai vigneti da crearne un Istituto dedicato per la ricerca della diversità in vigna: PORVID Associazione Portoghese Para La Diversidade da Vinha.
Questo istituto ha l’obiettivo di conservare la diversità genetica delle varietà autoctone, ovvero la biodiversità tra i vitigni che hanno un forte impatto sulla qualità dei vini.
Dalla famiglia delle Touriga (Nacional, Femea, e Franca) ad altre famiglie di vitigni, questa ricerca aiuta l’identificazione di molte varietà presenti sul territorio per migliorarne la qualità dei vini e del Porto stesso.
Se attraversate il Portogallo, osservatelo, respiratelo, assaporatelo, e lasciatevi trasportare dall’immenso patrimonio culturale e gastronomico locale che, come nell’arte, ha conservato molto e sta cercando di mantenere elevata la qualità delle sue produzioni.
LEGGI ANCHE ALTRI ITINERARI:
Itinerari di Viaggio nel Vino n.1 – La Rioja
Itinerari di Viaggio nel Vino n.2 – Bordeax
Itinerari di Viaggio nel Vino n.3 – La Grecia e le Isole
Itinerari di Viaggio nel Vino n.4 – Sud Africa
Itinerari di Viaggio nel Vino n.5 – Il Cile
Itinerari di Viaggio nel Vino n.6 – Nord Italia in Altitudine
Itinerari di Viaggio nel Vino n.7 – Italia in altitudine rotolando verso sud
Itinerari di Viaggio nel Vino n.8 – Le Valli del South Australia
Itinerari di Viaggio nel Vino n.9 – Nuova Zelanda
Itinerari di Viaggio nel Vino n.10 – Bollicine e Celebrazioni nel mondo
Itinerari di Viaggio nel Vino n.11 – Oregon: angolo sconosciuto del nuovo mondo