La regione incastonata tra le montagne del Nord della Spagna
Sia che arriviamo dalla Francia, oppure da Madrid o Barcellona, o ancora da Bilbao, non si può non fare tappa nella meravigliosa regione tra Burgos e Pamplona, nonché tappa obbligatoria per chi raggiunge il Cammino di Santiago principale: La Rioja, con le sue chiese romaniche, musei, parchi naturali, torri e mulini, in auto, in bicicletta o in mongolfiera.
Il punto di partenza è la cittadina di Logroño, paesaggi montagnosi, boschi mediterranei, la riserva naturale de Los Sotos del fiume Ebro, biodiversità e paesaggi storici degni di una visita di almeno tre giorni, senza ovviamente tralasciare la zona vinicola: fare almeno una degustazione nelle cantine spettacolari della zona come ad esempio Gomez Cruzado, oppure la bodega Marquez de Riscal in Elciego o ancora la spettacolare opera architettonica realizzata da Santiago Calatrava, bodega Ysios in Laguardia.
Le cantine Ysios sono molto prestigiose: l’architetto sembra aver disegnato un’onda in mezzo al mare di vigneti, a ridosso della Sierra di Cantabria, e che riprende lo skyline stesso delle montagne retrostanti.
La copertura della cantina in alluminio è ondulata e le facciate sono rivestite di pannelli di legno di cedro come le barrique; ma la vera sorpresa dell’edificio è la parete di vetro che divide l’ingresso dalla sala di invecchiamento con centinaia di barrique sistemate a cerchio: davvero suggestivo.
Addentriamoci nella regione del Vino
La Rioja è una comunità autonoma della Spagna del nord, ci troviamo nella zona Nord est del paese poco sopra Madrid, al di sotto dei Pirenei e ad est di Bilbao dove scorre il fiume Ebro, si estende questa meravigliosa terra vocata e di eccellenza di vini spagnoli.
Il fiume Ebro divide la regione in Rioja Alavesa a nord, Rioja Alta a ovest e Rioja Baja a est.
Il nome Rioja deriva dal tributario dell’Ebro, il Río Oja.
“Tierra de Tempranillo y Tierra di Pellegrini”, la prima per il suo vino pregiato, adatto all’invecchiamento e si produce soprattutto nelle zone dell’Alavesa e Rioja Alta.
Circa 6.500 km quadrati coltivati per il 75% con uve Tempranillo che coprono la superficie vitata della zona;
la seconda perché come già citato, è parte del Cammino che porta a Santiago de Compostela, percorso che si snoda tra questi filari di viti e attraversa il “casco antiguo” di numerosi borghi adagiati sulle colline.
Fin dal medioevo chiese e monasteri erano i punti di riferimento e di accoglienza dei pellegrini, ma soprattutto le comunità religiose avevano un ruolo fondamentale nella selezione e coltivazione dei vitigni, così come nel perfezionare le tecniche della vinificazione e la conseguente qualità del vino (a volte i pellegrini erano nobili ai quali bisognava offrire il meglio).
Un decreto del Re Sancho di Navarra testimonia l’unicità di questi vini già nel 1102 e oggi il marchio Rioja è considerato tra le cinque denominazioni più prestigiose al mondo; Nel 1926 fu questa la prima zona di Spagna a ottenere la Denominazione d’Origine dal Consejo Regulador (consorzio).
Dal 1991 ha ottenuto il massimo grado di qualità: la DOCa (Denominación de Origen Calificada).
Il nome dell’uva deriva dalla parola “temprana” che in lingua spagnola significa precoce, perché matura precocemente, e solo in Spagna esistono 28 denominazioni di vitigni che possono essere ricondotti ad esso, e ne citiamo giusto alcuni: Tinta de Pais, Tinta de Toro, Tinta de Madrid, tutti ceppi di Tempranillo.
I vitigni a bacca rossa autoctoni coltivati, oltre il Tempranillo sono la Garnacha, principalmente, e poi Cariñena, Graciano, Mazuelo e Maturana (ammessi dal disciplinare).
Qui la tradizione vinicola, unita a una moderna tecnica enologica, e la passione per la ricerca producono vini rossi fra i più pregiati al mondo. Oltre ai vitigni autoctoni, vengono coltivati anche vitigni a bacca rossa internazionali come: Cabernet Sauvignon, Carignan, Monastrell e tra quelli a bacca bianca: Chardonnay, Muscat, Viura e Malvasia.
I vitigni a bacca rossa di questa zona godono di un clima differente a seconda della zona di produzione e vengono classificate in tre sottozone nella regione: Rioja Alta, Rioja Alaversa e Rioja Bassa.
La Rioja Alta e la Rioja Alaversa hanno un clima più atlantico, con la differenza che il terreno della zona della Rioja Alta è composto più da gesso e argilla, mentre nella Rioja Alaversa il terreno abbiamo più argilla e calcare. Il vento gelido proveniente da nord s’infrange contro i Pirenei, e le temperature rimangono miti tutto l’anno, ma le correnti del golfo garantiscono frequenti piogge, regalando così un microclima unico che consente la coltivazione di queste uve. Quest’area darà vini complessi nei profumi. In questa parte della Rioja prevale l’uva Tempranillo.
La Rioja Alta è la zona dove sono concentrate le più antiche Bodegas, questa regione non ha la maggiore superficie vitata ma è quella che produce più vino, grazie all’ottimizzazione dello sfruttamento del territorio, che si presenta ondulato e con suoli meno ricchi di calcare ma con una buona percentuale di argilla e ferro. I vini rossi sono più concentrati e fruttati, spesso dotati di una morbidezza vellutata e di un notevole potenziale evolutivo, che negli anni sviluppano note di fiori appassiti, cuoio e tabacco. Mentre la Rioja Alavesa è una terra di piccoli produttori che coltivano quasi esclusivamente Tempranillo, qui i vini sono di buon corpo e hanno buona acidità proprio per via del tipo di terreno calcareo-argilloso.
La Rioja Baja ha un clima più caldo che risente dell’influenza del mediterraneo, con terreni più argillosi alluvionali, dove prevale la Garnacha, che ha bisogno di più sole e caldo, dando quindi vini più alcolici e strutturati. La Garnacha è quasi obbligatoriamente usata in uvaggio fino a un 15-20%, i vini prodotti spesso sono completati da Carignan e/o Graciano, in quanto il clima caldo e arido non dà sufficiente vivacità ai vini, che rischiano di essere grossolani, troppo ricchi di alcol e struttura.
I vini della Rioja
Lo sviluppo e la notorietà dei vini della Rioja ha origine alla fine del 1700, quando venne adottato il metodo Bordolese per maturare vini in botte Barrique, invece di utilizzare botti di grandi dimensioni. Questa zona accrebbe il suo successo durante l’invasione della fillossera in Europa che devastò i vigneti francesi: i produttori Bordolesi si trasferirono in Spagna, dove vennero affinate le metodologie francesi, segno distintivo della regione, di affinamento e maturazione del vino in Barrique Bordolesi, utilizzando le uve autoctone sopra citate, in particolare il Tempranillo.
Un segno distintivo della produzione enologica della Rioja è dunque la lunga maturazione – lunghissima, se comparata con la media degli altri paesi – del vino in botti di rovere. La tradizione di maturare il vino in botte piccola fu introdotta dai Francesi e ancora oggi è largamente utilizzata nella regione.
Dopo svariate difficoltà economiche del XIX secolo, alcune delle cantine della Rioja furono costrette ad importare il rovere Americano, invece delle Barrique Francesi più costose; il rovere Americano veniva lavorato e tagliato per costruire botti per la maturazione del vino, e ad oggi esso è ancora ampiamente utilizzato, più delle botti francesi.
Quello che cambia realmente è il risultato finale, marcando uno stile inconfondibile della “Bodega” con note marcate più dolci di cocco e vaniglia, rilasciate appunto dal tipo di legno utilizzato per la maturazione.
I lunghi tempi di invecchiamento in botte dei vini rossi della Rioja costituiscono, di fatto, un caso piuttosto particolare e unico. Mentre negli altri paesi vinicoli del mondo la media suggerisce tempi compresi mediamente fra i due e i quattro anni, nella Rioja questi valori sono compresi fra i quattro e i dieci anni, e non è difficile arrivare anche al doppio.
Nonostante questi lunghi periodi siano una caratteristica tradizionale della Rioja, recentemente si sta registrando un cambiamento e alcune cantine producono vini rossi maturati per due o tre anni in botte. Questo nuovo corso ha dato vita a due stili distinti di vini, quelli tradizionali e lungamente maturati in botte, dagli aromi e sapori tostati, terrosi e morbidi, e quelli moderni dai sapori ed aromi più freschi e croccanti.
Ad oggi vi sono due visioni per quanto riguarda la vinificazione e la macerazione dei vini in questa zona: I modernisti prevedono lunghe macerazioni con lo scopo di favorire la produzione di vini con colori più intensi e violacei, profumi profondi di spezie e frutta matura, proprio per via della lunga macerazione in botti piccole, mentre i tradizionalisti prevedono tempi di macerazione brevi, che danno origine a vini più eleganti, magri e fini, con tannino più setoso e delicato.
- I vini della Rioja sono classificati in accordo alla qualità delle uve e al tempo di maturazione.
- Le categorie utilizzate per i vini della Rioja sono: Joven, Crianza, Reserva e Gran Reserva.
- I vini Joven sono vini giovani generalmente maturati per circa un anno e generalmente non sono esportati.
- I vini appartenenti a questa categoria sono generalmente destinati ad un consumo immediato.
- I vini rossi Crianza sono maturati per almeno due anni di cui uno in botte. (mentre per i bianchi e rosati è previsto un minimo di sei mesi in botte).
- I Crianza rossi sono caratterizzati da aromi freschi, fruttati e gradevoli di vaniglia.
- I vini Reserva sono solitamente prodotti in annate particolarmente favorevoli con uve raccolte in aree di qualità, solitamente sono molto più concentrati dei Crianza anche se non sempre di struttura robusta. A causa anche del maggiore tempo di maturazione, gli aromi e i sapori dei Reserva sono più complessi. I Reserva rossi sono maturati per tre anni di cui almeno uno in botte, (mentre per i bianchi e i rosati il tempo di maturazione è di almeno due anni di cui almeno sei mesi in botte).
- I Gran Reserva, infine devono maturare per almeno cinque anni di cui almeno due in botte, mentre per i vini bianchi e rosati il periodo minimo di maturazione è almeno quattro anni di cui almeno sei mesi in botte. Va comunque osservato, a causa della tradizione della Rioja di maturare a lungo i vini, i produttori decidono spesso di fare maturare i loro vini per periodi nettamente maggiori rispetto a quelli minimi definiti dal disciplinare di produzione.
Se vi capita dunque di passare da queste parti, partendo da Haro in Rioja Alta, non perdete l’occasione di fare due ore di degustazione presso Gomez Cruzado o Muga, due bodegas eccellenti:
la prima vi farà assaggiare eccezionali Garnacha coltivati in altitudine, oltre i 600 m slm, tra tutti va segnalato il Pancrudo; oppure un bianco fermentato e invecchiato in barrique, assemblaggio di uve autoctone come il Tempranillo blanco e la Garnacha Blanca, eccezionale e corposo: il Monte Obarenes.
La seconda cantina Muga vi stupirà con il suo metodo classico Cava, assemblaggio di Viura e Chardonnay, un aperitivo da non perdere, anche durante le afose e calde giornate estive.
Infine proseguendo verso Laguardia, piccolo borgo medievale che merita un’occhiata, continuate tra i vigneti ed addentratevi a scoprire la meravigliosa struttura di Santiago Calatrava, in armonia con la Sierra ed il paesaggio circostante; la qualità eccezionale di vini come il Finca el Nogal, Tempranillo in purezza: poco più di un ettaro di vigneti, minima produzione e vigne antiche a 580 m sul livello del mare, acidità e croccantezza date dall’attitudine, corposità data sia dalla concentrazione delle uve che dall’invecchiamento di 20 mesi almeno in barrique, e una leggera sapidità data dall’esposizione dei vigneti a sud-est ed al vento di ponente.
Itinerari di Viaggio nel Vino n.1 – La Rioja
Itinerari di Viaggio nel Vino n.2 – Bordeax
Itinerari di Viaggio nel Vino n.3 – La Grecia e le Isole
Itinerari di Viaggio nel Vino n.4 – Sud Africa
Itinerari di Viaggio nel Vino n.5 – Il Cile