Passate le feste, tempo di bilanci sui regali ricevuti, sulla loro utilità, gradimento, sorpresa. Ora, partendo dal presupposto che ogni regalo dovrebbe comunque essere ben accetto e gradito è pur vero che, per quando se ne dica, ognuno di noi spera sempre di ricevere qualcosa di specifico pur non avendolo esplicitamente chiesto.
Il regalo forse più scontato per un sommelier – o appassionato di vino? Beh, sicuramente una bottiglia di vino! Sembra facile, giusto? E invece, no!
Appena entrati nel mondo del vino frequentando un corso di degustazione o magari un primo livello del corso sommelier, solitamente le bottiglie in regalo si sprecano. Amici, parenti, partner, chiunque immagina che ricevere una bottiglia di vino possa solo farvi piacere, magari dietro consiglio di un esperto in enoteca che porterà nelle vostre mani un vino che molto difficilmente avrete già provato.
Ma attenzione, più proseguirete nel vostro percorso di approfondimento e più affinerete i vostri gusti (affinare eh, non migliorare: il vostro gusto potrebbe essere perfetto già ora, ma capirete meglio cosa davvero vi piace e cosa vi interessa meno). Perché attenzione? Non dovrebbe esserci nulla di negativo in tutto ciò! Assolutamente corretto, senonché amici, parenti e partner che prima vi regalavano bottiglie a profusione, inizieranno a trovarsi in difficoltà su cosa davvero potrebbe piacervi, vedranno l’acquisto di una bottiglia come un rischio di non soddisfarvi.
“Ma chi se ne importa!” direte voi, un vino è sempre gradito. Certo, ma fatelo capire a chi vuol farvi un pensiero che vi sia gradito. Una bottiglia sbagliata – o meglio, non amata – può facilmente corrispondere all’ennesimo improponibile pigiama che la mamma ci regalava ogni anno, immancabilmente chiuso nel cassetto a fine dicembre e dimenticato fin quando la taglia era ormai troppo piccola per essere indossato…
Per fortuna, l’altra faccia della medaglia della navigazione nelle acque più profonde del vino è che man mano che vi allontanate dalla superficie, dirigendovi verso abissi esplorati da pochi, questi ultimi avranno la vostra stessa sete di avventura e scoperta e saranno coloro dai quali, facilmente, riceverete le bottiglie più particolari e interessanti. Non necessariamente costose, sia chiaro! Ma ci sono ottime possibilità che saranno vini con una storia davvero particolare dietro e berli vi regalerà certamente delle soddisfazioni.
Volete un consiglio? Questi vini beveteli – anche – con amici, partner o chiunque altro al di fuori di quella ristretta cerchia di super appassionati coi quali esplorate le profondità degli oceani vinicoli, coinvolgeteli e fate loro capire cosa vi affascina e cosa vi attrae verso il vino. Lo scopo? Certamente non farvi regalare del vino la prossima volta, ma condividere il pensiero di qualcuno con altre persone. Il vino è condivisione, quindi facciamo circolare le emozioni.
Esiste quindi una soluzione al dramma che noi poveri sommelier viviamo ogni Natale? Certamente, ed è la più ovvia: regalare a noi stessi quel vino che abbiamo sempre guardato ma mai davvero acquistato.
Perché ammettiamolo, ognuno di noi ha qualche pensiero fisso del tipo “ah, questo dovrei proprio comprarlo” – “questo proprio mi manca” ma ogni volta che stiamo per completare l’acquisto ecco che nel sacchetto finisce puntualmente qualcosa di più conosciuto o più “adatto” al momento, facendo tornare quel vino nella categoria “la prossima volta”. Allora, almeno a Natale, mettiamo da parte la razionalità e semplicemente regaliamoci un piacere. Da condividere, mi raccomando!