Sicuramente un dilemma che tutti noi ci siamo posti, o che ci porremo, nel corso della nostra vita.
Il mattone è sempre stato considerato un investimento sicuro a lungo termine, al netto di radicali oscillazioni del mercato immobiliare che hanno più che ribaltato questa affermazione… Sicuramente, in una cultura come quella italiana, comprare casa rientra fra i più importanti obiettivi della vita. Ma questa visione non è universale e c’è chi potrebbe investire in altro, magari vivendo per sempre in affitto, per esempio.
Come sappiamo, negli ultimi anni, uno dei settori che più sta crescendo nel campo degli investimenti, è il vino. Eh si, per chi non lo sapesse ancora, si può acquistare vino come bene da investimento e non come qualcosa da bere, consumare, godere in compagnia. L’investimento in vino è ormai alla pari di quello in arte, oro e altri beni preziosi – i famosi “beni rifugio”.
Ogni tanto sentiamo di quadri famosi venduti all’asta per cifre astronomiche, milioni e zilioni di dollaroni spesi nell’arco di pochi minuti in una gara al rialzo, per acquistare un quadro. L’uomo della strada che sta scrivendo, totalmente impreparato in materia di arte, ogni volta si interroga sul come si possano spendere queste cifre…per un quadro! Ma attenzione: ognuno di noi può essere competente in alcune materie e non esserlo per niente in altre. Ecco perché, leggendo di vini venduti anche loro all’asta, e anche loro spesso per cifre davvero incredibili, lo stesso uomo della strada di cui sopra non fa una piega (beh, insomma quasi nessuna…).
Pochi anni fa si è toccata quella che, al momento, è la cifra più alta mai raggiunta per l’acquisto all’asta di una-singola-bottiglia di vino: un Romanée-Conti del 1945 (Borgogna) è stato aggiudicato alla sfacciata cifra di 558.000 dollari! Per completezza di informazione, le bottiglie della stessa annata erano 2, la seconda è stata aggiudicata per una cifra molto più abbordabile, solo 496.000 dollari…
Ora, probabilmente gli acquirenti di queste bottiglie non hanno dovuto necessariamente scegliere fra casa e vino, più verosimilmente avranno adagiato i nuovi acquisti nella cantina milionaria della villa miliardaria da qualche parte nel mondo. Ancora più probabile, in realtà, che quelle bottiglie non entreranno mai in casa dei proprietari, ma resteranno in un deposito certificato dove le corrette condizioni di stoccaggio sono perfette, in modo da garantire la corretta conservazione in caso di vendita successiva.
Il prezzo sarà giustificato? Beh, tutto dipende da quale sfumatura volete mettere a fuoco, il nome del produttore, la qualità dell’annata, il periodo storico, la scarsità, l’esclusività, il lusso, lo status symbol e molto altro. Se però mettete tutto questo insieme, ed aggiungete una discreta-enorme-quasi-illimitata disponibilità economica, riuscirete a fare un passo insieme a me verso il punto in cui tale cifra inizierà a risultarvi meno assurda.
Roberto Lo Russo
Sommelier