Un bianco di tendenza, secco, fresco e profumato, che da qualche anno riscuote sempre più successo non solo per il suo gusto tutto italiano, ma anche per il costo accessibile rispetto alle bottiglie più pregiate.
Il vitigno e il territorio del Pecorino
Il vino Pecorino nasce dal vitigno omonimo, coltivato nel centro Italia soprattutto nelle regioni di Marche e Abruzzo, che da lunga tradizione producono quelle che ad oggi sono le denominazioni di riferimento, ad indicazione geografica protetta (IGP) o denominazione di origine protetta (DOP), oltre ai celebri Controguerra DOC dell’Abruzzo, la Offida DOCG delle Marche o il Falerio dei Colli Ascolani (spesso assemblato con trebbiano e passerina).
Ad oggi viene prodotto parzialmente anche in altre regioni, anche se in quei particolari territori il vitigno Pecorino ha trovato i suo habitat ideale – arriva anche a 1000 metri di altezza, come i vini valdostani, altoatesini o dell’Etna siciliano. Si pensa che il vitigno del vino Pecorino derivi dalle migrazioni dei greci in Italia, per via della sua maturazione precoce.
Avendo delle rese quantitative basse, solo da una trentina di anni è stato riscoperto e virato verso una resa qualitativa maggiore, curando anche il recupero di vitigni quasi “dimenticati” come il Controguerra.
Le caratteristiche del vino Pecorino
Il suo profumo floreale e agrumato, l’equilibrio e il buon corpo lo rendono ottimo sia nella degustazione vino sia negli abbinamenti con il cibo, specie come vino da pasto per le ricette assai gustose di queste regioni, magari a base di pesce o carni bianche, in particolare con il coniglio in bianco.
Sicuramente è ottimo con i prodotti tipici come il ciauscolo, le olive ascolane, i formaggi a pasta dura.
Di certo quando si parla di Pecorino viene in mente il formaggio omonimo, che nelle Marche e nell’Abruzzo è molto diffuso grazie alla pratica millenaria della pastorizia.
Il nome del vino Pecorino deriva probabilmente proprio da questa attività legata agli ovini in questi territori, e dalla sua origine pastorale oggi il vino Pecorino è arrivato ad essere molto noto a tutti, e anche molto richiesto tra enoteche e locali per la ristorazione.
Si tratta di un vino fresco e ottimamente acido di base, derivante da uve con grappoli ricchi di zucchero e per questo di elevato grado alcolico.
Di certo i terreni diversi su cui si coltiva incidono sul gusto del vino Pecorino, più o meno sapido o corposo, e anche l’affinamento in legno può apportare diversi sentori che si esaltano nella persistenza di gusto e olfattiva nel tempo.
L’Offida bianco, in particolare come massima espressione del vino Pecorino, presenta anche una gradazione di minimo 13 gradi e un’ottima acidità.
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Il rosso coperto di bianco, il Pecorino mette d’accordo tutti
Spesso viene chiamato in tal modo dagli esperti dato che possiede delle caratteristiche organolettiche in grado di avvicinarlo ad un vino rosso, appunto “coperto di bianco”.
Anche chi ama il vino rosso e vuole concedersi un bianco, può ordinarlo e capire che la degustazione di questo vino non deluderà il palato.
Le sue caratteristiche di certo lo vogliono bianco d’aspetto, con un colore paglierino e riflessi verdognoli, sentori di frutta e agrumati, a volte minerali e sempre molto intensi. Già alle narici si riconosce il vino Pecorino dal suo bouquet ricco di gelsomino e liquirizia, a volte note di acacia e mela. Varia dal profumo fruttato a quello vegetale ed erbaceo, fino alla frutta esotica in alcuni vitigni. Nelle zone dell’appennino tra Marche e Abruzzo, le forti escursioni termiche lo rendono meno intenso a livello di profumi, e con un gusto del tutto unico.
Il vino Pecorino in Abruzzo e nelle Marche
la produzione vitivinicola abruzzese presenta diverse denominazioni IGT, indicazione geografica protetta, cui il vino Pecorino Abruzzo DOC, Colli del Sangro IGT, Colli Aprutini IGT, Colline Teatine IGT, Colline Frentane IGT, Colline Pescaresi IGT, Histonium IGT, Terre Aquilane IGT, Terre di Chieti IGT. Sono presenti poi il Controguerra DOC e il Tullum DOC.
Non sempre si tratta di vino Pecorino 100% in purezza ma anche di vino assemblato con vitigni a bacca bianca. Una particolarità nella produzione del vino Pecorino è quella IGT delle Terre di Chieti, indicazione di un vitigno Pecorino e di un vino prodotto con minimo 75% di uve Pecorino.
Nelle Marche si utilizza il vino in purezza, con una percentuale minima dell’85% delle uve, come nel Falerio DOC o nell’Offida DOCG. Esiste poi un vino Pecorino in purezza al 100%, che a volte sono affinati nelle botti di legno o addirittura spumantizzati, vini Pecorini frizzanti col metodo Charmat/Martinotti per renderli dei brut fruttati, dalle bollicine vivaci.
Il prezzo del vino Pecorino: dolci sorprese e costi vari
I prezzi variano molto, ed è necessario fare una piccola “indagine” tra le cantine migliori e i costi di mercato, per capire quali sia il costo ideale per una bottiglia di vino Pecorino.
Di certo se ne trovano a costi molti diversi, che partono dai 3 euro fino ai 20 euro circa, in ogni caso il costo massimo è economico e si trova anche nella grande distribuzione.
Sul mercato si trovano anche confezioni in box, dove il costo della bottiglia è abbattuto e il vino non risente del tutto del calo di qualità.
I produttori più celebri si dedicano ogni anno a migliorare la coltivazione dei vitigni con risultati ottimi che possono essere accessibili a prezzi contenuti come nel caso del vino Pecorino delle cantine Cataldi Madonna, Emidio Pepe, Torre dei Beati, Tiberio, Biagi, Cascina del Colle in Abruzzo e nelle Marche con produttori di vino Pecorino come Cantina dei Colli Ripani, Ciù Ciù, Cherri d’Acquaviva, Di Ruscio, Aurora, Casale Vitale.
Sono solo alcuni nomi tra i tanti che vendono bottiglie di vino Pecorino, che può arrivare anche a costi maggiori nel caso dei pregiati e premiati come il vino Pecorino Emidio Pepe, oppure gli ottimi ma mai troppo cari Offida DOCG dei vini Velenosi, vigneti Bonaventura o la Tenuta Ulisse col suo Pecorino Abruzzo DOC.