Ahr, Gourmet&Wine e Paradiso del vino rosso tedesco
Se pensiamo alla Germania, ci vengono in mente facilmente Monaco di Baviera, la birra, cibi corposi e saporiti da clima nordico come salsiccia e crauti, kartoffen, oppure le schnitzel…e spesso per gli amanti dei vini bianchi eleganti, vini Riesling di gradazioni zuccherine differenti. Si la Germania è un territorio ampio, che offre spesso questo ma che ha una tradizione vitivinicola importante e degna di essere un po’ raccontata partendo proprio dalla piccola valle dell’Ahr.
L’Ahr è una zona vini molto piccola, prende il nome dall’ affluente del Reno, che scorrendo ha scavato una piccola valle dando così vita ad una zona fertile per la coltivazione della vite: parliamo di poco più di 530 ettari vitati in totale, vigne abbarbicate su ripidi pendii ed esposte a sud. Questa piccola regione è la prima in Germania che dal 2014 ha completamente abolito l’uso di pesticidi ed erbicidi per regalarci vini meno contaminati, da prendere come esempio per la viticoltura del futuro. Gourmet&Wine sono eventi organizzati da ormai 7/10 anni, dove i ristoratori lavorano insieme ai migliori viticoltori e portano le delizie culinarie in armonia con l’arte e la cultura.
Il territorio è diversificato, con terreni argillosi, ricchi di ardesia, e ripidi siti terrazzati: le rocce e i muri dei vigneti fatti di ardesia e roccia grigia, proteggono dai venti freddi ed immagazzinano il calore del sole rilasciandolo di nuovo alle viti di notte, creando un microclima mite e mediterraneo con temperature relativamente alte. La zona è composta da circa 43 singoli vigneti citati in etichetta, sono i loro Cru, (le vigne di pregio con le migliori esposizioni) e l’uva più coltivata che domina due terzi dei vigneti è il Pinot Noir, qui detto Spatzburgunder, il cui nome “aha” dal celtico significa acqua, simbolo di fertilità e vita.
Oltre al vellutato e unico Spatzburgunde/Pinot nero da queste parti si coltivano il leggero ed elegante Portugieser, fino al raro Frühburgunder, conosciuto come Pinot Madleine, una sorta di pinot nero precoce. Anche qui le bacche bianche, anche se in minime quantità sono Il Riesling sempre il più diffuso, seguito da Pinot Bianco e Grigio.
Insomma, una Germania insolita e che non ti aspetti, un Pinot nero fresco, con frutti piccoli rossi e maturi, ed una sapidità unica data dai terreni peculiari; perfetto per accompagnare i piatti tipici della zona tra Bonn e Francoforte come le Frankfurter Rippchen, costolette di maiale stagionate e fatte cucinare molto lentamente, accompagnate da crauti, purea di patate e senape; oppure le salsicce tedesche base manzo, Rindswurst, tra i piatti più forti della zona.
Il sud vitivinicolo del nord Europa
Ci dirigiamo a Sud della Germania, da Bonn in direzione Francoforte, passando a zig-zag tra le zone del vino: Mosella, Rheingau, Nahe e Rheinhessen, poi ancora Pfalz e giù a sinistra di Stoccarda concludiamo nella zona chiamata Baden. Tutte sei queste zone (non le uniche ma le più importanti si) hanno rilevanza sia a livello legislativo che per peculiarità climatiche, territoriali, paesaggistiche e storiche, degne dell’attenzione di noi amanti del vino; aree enologiche di pregio, nascoste e da scoprire.
La Mosella si sa, ha vignaioli specializzati per la coltivazione delle uve Riesling: questo vitigno nobile a bacca bianca ha un’aromaticità cangiante con le sue possibili e diverse maturazioni, cresce in condizioni climatiche particolari, e qui esprime al meglio sé stesso ed i suoi migliori sentori; un’uva che regala grandi vini bianchi da invecchiamento. La vite qui venne introdotta già in epoca romana, i vigneti sono su ripidi pendii (pare che sia comune di molte zone in Germania) a picco sull’ omonimo fiume: Mittelmosel, il cuore pulsante e sede dei produttori più famosi, ed il Terrassenmosel dove si concentrano i terrazzamenti di vigneti più ripidi d’Europa (oltre il 70% di pendenza).
Suoli speciali e territorio regalano Rielsing leggeri, magri, eleganti, con spiccate acidità, sentori floreali e di frutta verde. Il più famoso vigneto antico è il “Piesporter Goldtröpfchen” del quale fu scoperto l’“impianto di produzione” di 44 x 20 metri risalente al IV secolo D.C., a testimonianza dell’antica tradizione vitivinicola della regione. Da non perdere e provare a livello culinario la Grüne Soße, una salsa verde composta da ben sette erbe aromatiche e panna acida, Il modo più classico per gustarla è con un calice di Riesling con basso residuo zuccherino e buona freschezza, con uova sode, oppure in accompagnamento alle schnitzel o alle patate.
La piccola regione di Nahe è invece quella legata al romanticismo del vino, con panorami incontaminati, scorci romantici e borghi medievali, da cui provengono i Riesling in versione dry con sentori di frutta matura a polpa gialla, da abbinare comunque con la Frankfurter Kranz: una torta golosa, fatta di pan di spagna, glassa di crema al burro e marmellata di fragole o ciliegie, rivestito da noci caramellate, scaglie di mandorle tostate e nocciole tritate….una delizia che viene completata con una guarnizione di ciliegie: einfach lecker!
Dove il Reno cambia direzione, e scorre verso ovest invece che verso nord, è il regno del Rheingauer Riesling e degli Spatzburgunder più morbidi. Pendii meno scoscesi, ed un aspetto dei vigneti più meridionale, protetti dal monte Taunus: i vini Riesling sono con sentori anche qui di polpa gialla, ed i Pinot nero con frutta rossa più generosa. Il Rheinhessen conosce anche qui la viticoltura fin dai tempi più antichi.
I vini sono classificati “Grosses Gewächs” dalla VDP, dicitura che indica i vini secchi prodotti dalle vigne di massimo pregio, definibili come Cru tedeschi. Si tratta di vini prodotti perlopiù da uve Riesling, o comunque dalle varietà ritenute più idonee per quella specifica vigna. Nella zona di Pfalz, trionfano i rossi, seguendo territorialmente e in modo speculare l’Alsazia e, nonostante il Riesling resti il vigneto più diffuso, le varietà a bacca rossa stanno trionfando sempre di più anche qui.
I rossi qui sono perfetti da gustare ed assaporare con le salsicce abbastanza lunghe e leggermente affumicate che vengono fatte bollire per poi essere servite con pane, senape e cren, dette anche Frankfurter, i più celebri tra i würstel tedeschi. Terminiamo con il calore del sud! Ebbene sì anche da queste parti, il Baden è dove sono sparsi su un’area molto vasta i vigneti del sud della Germania. I migliori ricoprono il versante meglio esposto dell’omonimo vulcano estinto, dove il terreno conferisce al vino una particolare sapidità ed affumicatura degna di citazione.
Il Baden, essendo la zona più a sud e di conseguenza la più calda, ha la peculiarità che le varietà a bacca rossa superano quelle a bacca bianca in termini di produzione e coltivazione. La regione è particolarmente conosciuta per i suoi Spätburgunder, Pinot nero dal colore e dall’aroma intenso e corposo, sempre più spesso affinati in legno per dargli quelle tostature e trama tannica e rinforzare lo stile.
Spostandoci in cucina, per gli amanti della semplicità abbiamo le Schnitzel, uno dei piatti più famosi in tutta la Germania: una cotoletta di maiale o vitello, ricoperta di farina, immersa nelle uova sbattute e impanata nel pan grattato; viene quindi fritta nel burro chiarificato fino a raggiungere una doratura perfetta da entrambi i lati. A questo punto la Frankfurter Schnitzel viene servita con la tipica salsa Grüne Soße donando sensazioni uniche del palato tra cucina e vini locali.
Patrimonio da tutelare
Varietà di vitis vinifera portate dai romani, che varcate le Alpi arrivarono in questa zona portando con loro pesanti anfore di vino sicuramente più freschi e con un frutto più croccante, dovute al clima più rigido. Il patrimonio varietale attuale delle Germania è frutto delle scelte operate negli anni di storia e susseguirsi di politiche diverse, da Carlo Magno in poi, tra le varietà ritenute più idonee alle condizioni pedoclimatiche delle zone di produzione descritte e raccontate sopra.
Grazie alla stretta e costante collaborazione tra ricercatori e viticoltori, le innovazioni in vigna e in cantina sono state tali da essere esportate in tutto il mondo: la vera parola d’ordine nella storia dei vini in Germania è proprio innovazione, nella ricerca di varietà ed incroci di uve autoctone più idonee al loro clima, come ad esempio il Kerner (oggi coltivato anche nella nostra zona Altoatesina) che dà vita a vini sempre più apprezzati a livello nazionale ed internazionale.
Leggi e susseguirsi di restrizioni sulle produzioni vinicole, portano oggi i vini tedeschi in cima ad una classifica di pochi eletti nella produzione di vini di qualità anche per via di una ricerca costante e del rispetto del territorio. A livello culinario la gastronomia è variegata, rispetta le tradizioni delle varie regioni ed è ricca di gusti dove spesso la carne è assoluta protagonista ma che sa premiare anche verdure da climi più rigidi come i cavoli, nonché spezie e creme di accompagnamento eccezionalmente gustose e saporite.
Proost!
Barbara Costantino
Formatore Sommelier