Il fascino delle Langhe, la bontà del Barolo e dei percorsi enogastronomici.
Un connubio perfetto per chi ama il buongusto, che si dipana in un territorio come quello piemontese, in particolare in questa provincia di Cuneo ricca di tradizioni, fertile e accogliente con chi ne ama sapori e aromi.
Un luogo unico sia per chi ama la degustazione vino, o per i sommelier esperti, sia per chi vuole effettuare un viaggio all’insegna dei piaceri della tavola e degli occhi.
Langhe e Barolo: un binomio inscindibile
Colline e paesaggi che rimangono nel cuore, vigneti e castelli feudali, tutto concorre a creare un’atmosfera perfetta per chi ricerca i segreti del Barolo e dei vini piemontesi di questa regione, in particolare di una zona ormai celebre per il suo celebre vino.
Le colline della terra di Langa, sono costellate infatti, da vigneti splendidi e che sorreggono molti produttori di vino Barolo, così come di Barbaresco, Barbera. Roero e Dolcetto d’Alba.
Se un tempo la vita dei campi era faticosa, ad oggi questo territorio ha rivalutato il suo mondo contadino tramite prodotti del terreno unici, dai tartufi di Alba al vino, già noto agli antichi romani per la sua unicità.
Quello che nell’Ottocento divenne il Barolo, è ormai un punto di riferimento nell’economia di questo territorio, frutto della fatica e del lavoro di molti viticoltori ma anche delle caratteristiche uniche di questo terreno. I vini pregiati che riportano gli aromi e la struttura di queste colline, in cui sono presenti gli 11 Comuni dove si produce il Barolo DOCG, che costituiscono uno dei 5 paesaggi vitivinicoli piemontesi tutelati dall’Unesco – Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte, Novello, Roddi, Serralunga e Verduno.
Si tratta di un vino intenso, potente ma anche equilibrato, con note bilanciate e acidità dei tannini altrettanto non eccessivi. Celebre per la bontà e per la sua unicità, frutto di un territorio unico, fatto ormai di tanti cru differenti.
Il terreno che dà vita al Barolo
Le colline del Barolo, fanno parte di un territorio antichissimo nato per sollevamento del mare già dal miocenico terziario (dai 23 ai 5 milioni di anni fa!), ricche di calcare ma con una composizione varia e zone con terreni densi di marne grigie o azzurre, ovvero rocce sedimentarie argillose.
Nei comuni di Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba e Monforte, le marne brune danno il loro carattere ad un Barolo molto strutturato, ad alto grado alcolico, perfetto per la lunga conservazione.
Nei comuni Barolo e La Morra le marne azzurre si presentano meno compatte, e danno vita ad un vino Barolo meno strutturato, dalla composizione adatta ad un invecchiamento limitato nel tempo ma con una finezza di profumi eccezionale.
I vigneti che si trovano in questi territori donano uve spesso contese e assai pregiate, ma al di là delle intermediazioni tra produttori, per chi ama la degustazione dei vini, sono importanti i crus del Barolo, che vanno sempre ben letti sulle etichette, anche per giustificare il prezzo della bottiglia e non incappare in brutte sorprese.
I cru del Barolo:
A Barolo il cru più rinomato è Cannubi, definito anche il cuore del Barolo e dal 1751 rappresenta il cru privilegiato, la cui composizione del terreno è variegata tra marne grigie e azzurre. Un vino dalla struttura ai massimi livelli, con profumi inebrianti.
Tra gli altri cru di Barolo ci sono Costa Rose, Brunate e Sarmassa.
A Castiglione Falletto i Barolo più equilibrati e completi tra sapori e profumi, sono derivati dai cru Rocche e Villero.
A Serralunga troviamo cru che garantiscono Barolo dall’alta gradazione alcolica, ricchi di colore, rotondi e pieni, vini robusti da lunga conservazione come abbiamo già visto.
Gabutti, Marenga, Rivette, Lazzarito, Ornato, Prapò, Parafada,Vigna Rionda.
A Monforte c’è Bussia, il cru famoso tra chi segue il Barolo di Alba, in grado di regalare sapori con elevata struttura e colore molto intenso. Altri cru presenti sono Ginestre, Santo Stefano di Perno e Vigna del Colonnello.
A La Morra i cru famosi sono Brunate (condiviso con Barolo), Cerequio, Rocche, Monfalletto. I Barolo che ne escono dalle cantine sono eleganti, ricchi di finezza e ricchezza olfattiva.
A Verduno nasce un Barolo dai profumi d’eccellenza, grazie al terreno ricco di gesso e silicio del cru Monvigliero.
Ti invitiamo, alla fine della lettura di questo articolo, a visitare la pagina del nostro
CORSO DEGUSTAZIONE VINO
attivo su oltre 20 città italiane, riconosciuto a livello internazionale e strutturato su un percorso di 2 livelli.
Il corso con processo formativo realizzato in conformità alla Norma Internazionale UNI EN ISO 9001:2015.
I produttori di Barolo
Sono tante le cantine di questo vino ormai celebri nel mondo, e quello che è definito il Re dei Vini, sembra ormai stabile nelle classifiche dei vini più rinomati italiani, in particolare per quel che riguarda alcuni produttori in particolare.
L’area della DOCG Barolo è ristretta e le differenze di esposizione al sole e dei terreni influiscono sui vini prodotti, ognuno con un carattere ben distinto.
Tra le migliori cantine di Barolo, sembra siano spesso citati i produttori come:
- la cantina Poderi Colla (Alba) con il Barolo Bussia Dardi Le Rose
- la cantina Silvio Grasso (La Morra) con il suo Barolo DOCG e il Bricco Manzoni
- la cantina Giovanni Sordo (Falletto) col suo Barolo DOCG Ravera
- la cantina Figli di Luigi Oddero (La Morra) col Barolo DOCG
- progetto Vite Colte (Barolo) con il Barolo DOCG Comune di Serralunga
- cantina della Cascina Amalia in Langa (Monforte d’Alba) col Barolo DOCG “Le Coste di Monforte”
- la cantina della Cascina del Monastero (La Morra) col Barolo DOCG Riserva “Bricco Rocca Riund”
- la cantina Palladino (Serralunga d’Alba) con il Barolo DOCG Riserva “San Bernardo”
- la cantina di Luciano Sandrone col suo Barolo DOCG Cannubi Boschis
- la cantina Michele Reverdito (La Morra) con il Barolo DOCG Bricco Cogni
- la cantina di Michele Chiarlo (Cannubi) con il Barolo DOCG Cannubi
- la cantina Paolo Monzone (Serralunga d’Alba) con il Barolo DOCG Riserva
Tante altre sono le cantine incensate del territorio, come quelle di Brovia (Castiglione Falletto), la Giacomo Conterno (Monforte d’Alba), i Fratelli Alessandria (Verduno),
Bartolo Mascarello (Barolo), Giuseppe Rinaldi (Barolo, Cuneo), Giovanni Rosso (Serralunga d’Alba), la cantina Vietti (Castiglione Falletto, Cuneo).
Vini spesso tratti da uve a residuo 0, senza concimi chimici o diserbanti, affinati in botti di rovere e, infine, questi Barolo sono pronti per essere degustati al massimo della goduria per il nostro palato!