C’è un mondo affascinante e misterioso dietro ogni bottiglia di vino. Un mondo fatto di sapori, odori, tecniche e segreti che solo un vero esperto può comprendere. Uno di questi esperti è il sommelier, professionista del vino che con la sua passione e la sua conoscenza, riesce a consigliare il vino perfetto per ogni occasione.
Ma tra le molte peculiarità di questa professione, c’è un dettaglio che spesso suscita curiosità: “il piattino al collo del sommelier”. Questo elemento è un simbolo distintivo, ricco di storia e significato, che merita di essere esplorato.
Cosa significa il piattino al collo del Sommelier?
Il piattino al collo del sommelier, noto anche come tastevin, è un simbolo distintivo di questa professione. Realizzato in argento o in un altro metallo brillante, questo piccolo recipiente concavo con una catena è indossato dai sommelier durante le degustazioni. Ma quali sono le origini e le funzioni di questo strumento?
La storia del tastevin risale al 14° secolo in Borgogna, in Francia. Inizialmente, i cantinieri utilizzavano questo piccolo piatto per assaggiare il vino nelle cantine poco illuminate. Infatti, l’argento o il metallo brillante del piattino rifletteva la luce, permettendo di osservare il colore e la limpidezza del vino.
Oggi, il piattino al collo del sommelier è più un simbolo della professione che uno strumento utilizzato attivamente. Nonostante ciò, è un oggetto che richiama l’attenzione sulla figura del sommelier, sottolineando il suo ruolo e la sua autorità in materia di vino.
Tastevin
Il tastevin è un accessorio molto speciale, progettato con una grande attenzione ai dettagli. Ogni elemento del tastevin ha un suo preciso scopo, legato alla degustazione del vino. Vediamo più nel dettaglio.
Perle concave
Le 8 perle concave, o piccoli avvallamenti, presenti sul fondo del tastevin aiutano a diffondere la luce e a rifletterla attraverso il vino. Questo permette al sommelier di valutare accuratamente il colore e la chiarezza del vino, aspetti cruciali nella degustazione.
Nervature
Le 17 nervature sul fondo del tastevin sono un’altra caratteristica pensata per l’esame dei vini bianchi. Queste nervature aumentano la superficie di riflessione della luce, permettendo una migliore valutazione della tonalità e della limpidezza dei vini bianchi.
Bolla di livello
Questa caratteristica non è comune in tutti i tastevin, ma quando presente, ha il compito di mostrare la quantità di vino versato nel tastevin. In questo modo, il sommelier può assicurarsi di non versare troppo vino, evitando di rovesciarlo durante la degustazione.
Forma concava
La forma concava del tastevin permette al vino di essere ossigenato e agitato facilmente. Questo è importante perché l’ossigenazione permette al vino di “aprirsi”, rilasciando i suoi aromi e svelando la sua vera natura.
Bolle per l’ossigenazione
Sul tastevin, le 14 bolle, o avvallamenti, che si trovano sul fondo non sono solo un elemento decorativo, ma hanno un ruolo funzionale molto specifico. Queste bolle sono progettate per aumentare la superficie del vino a contatto con l’aria, favorendo così l’ossigenazione.
L’ossigenazione è un passaggio cruciale nella degustazione del vino. Quando il vino viene a contatto con l’aria, i suoi aromi si “aprono”, permettendo di apprezzare appieno le sue caratteristiche organolettiche. Inoltre, l’ossigenazione può aiutare a bilanciare l’acidità e i tannini presenti nel vino, rendendo il sapore più armonioso.
Le 14 bolle del tastevin, aumentando la superficie di contatto tra vino e aria, facilitano questo processo. Quando il sommelier agita delicatamente il tastevin, il vino scorre su queste bolle, venendo ossigenato in modo più efficace. Questo permette al sommelier di assaporare il vino nel modo più completo e accurato possibile.
Quindi, anche se oggi il tastevin è più un simbolo della professione del sommelier che uno strumento utilizzato attivamente, è comunque un pezzo di grande raffinatezza, progettato con un’attenzione minuziosa per i dettagli. Ogni aspetto del tastevin, dalle perle concave alle 14 bolle per l’ossigenazione, riflette la profonda comprensione e la grande passione per il vino che caratterizzano la professione del sommelier
Tutte queste caratteristiche rendono il tastevin uno strumento raffinato e di grande importanza storica. Nonostante oggi sia spesso sostituito da bicchieri di vetro trasparenti nelle degustazioni formali, il tastevin rimane un simbolo significativo della cultura vinicola e un emblema distintivo della professione del sommelier.
Il ruolo del Sommelier: più di un Esperto di vini
Il sommelier è un professionista del vino, ma il suo ruolo va oltre la semplice conoscenza dei vini. Egli è un consulente, un educatore, un comunicatore. Capisce i vini e sa come abbinarli con il cibo per creare un’esperienza culinaria unica. Ma non solo: il sommelier è anche un professionista del servizio, attento ai dettagli e sempre pronto a soddisfare i desideri dei clienti.
Ecco perché il piattino al collo del sommelier è tanto importante. Non è solo un accessorio, ma un simbolo che sottolinea la competenza e l’autorità del sommelier. Quando lo vedi, sai che la persona che lo indossa ha studiato e lavorato sodo per acquisire una profonda conoscenza del mondo del vino.
Come diventare un Sommelier: il percorso di formazione
Diventare un sommelier richiede passione, dedizione e formazione. Esistono vari corsi da sommelier, come quelli dell’accademia Degustibuss che forniscono le conoscenze teoriche e pratiche necessarie per intraprendere questa professione.
Durante questi corsi, gli studenti imparano tutto sul vino: le diverse varietà di uva, le tecniche di viticultura e vinificazione, le regioni vinicole del mondo, come degustare il vino, come abbinarlo con il cibo, e tanto altro. Ma non solo, i corsi da sommelier coprono anche argomenti come la gestione della cantina, le tecniche di servizio del vino, e naturalmente, la storia e il significato di simboli come il piattino al collo del sommelier.
Ma la formazione non finisce con la fine del corso. Diventare un sommelier è un percorso di apprendimento continuo. Il mondo del vino è in continua evoluzione, con nuove tecniche, nuovi vini, e nuove tendenze che emergono costantemente. Ecco perché un buon sommelier è sempre aggiornato, sempre pronto a scoprire e a imparare.
E poi c’è la pratica. La conoscenza teorica è fondamentale, ma è solo metà del lavoro. Un sommelier deve saper degustare il vino, deve saperlo servire, deve saper comunicare la sua passione e la sua conoscenza. Ecco perché la pratica è una componente essenziale della formazione del sommelier.
Il piattino al collo del sommelier: un simbolo di eccellenza
Allora, tornando al nostro argomento principale, perché il piattino al collo del sommelier è così importante? Perché è un simbolo di eccellenza, un riconoscimento del duro lavoro, della passione e della dedizione che ogni sommelier mette nel suo lavoro.
Quando vedi un sommelier con il piattino al collo, sai che stai parlando con un professionista che ha dedicato anni della sua vita a studiare e a comprendere il vino. Sai che stai parlando con una persona che può guidarti nel mondo del vino, aiutandoti a scoprire nuovi sapori, nuove esperienze, nuove storie.
Ecco perché, se ami il vino e vuoi approfondire la tua conoscenza, dovresti considerare l’idea di frequentare un corso da sommelier. Non solo imparerai tutto sul vino, ma avrai anche l’opportunità di entrare in una comunità di appassionati, di esperti, di professionisti che condividono la tua stessa passione.
In conclusione, il piattino al collo del sommelier è molto più di un semplice accessorio. Il Tastevin è un simbolo di passione, di conoscenza, di eccellenza. È un simbolo che rappresenta la bellezza e la complessità del mondo del vino, e l’amore e la dedizione di coloro che lo studiano e lo servono. Quindi, la prossima volta che vedi un sommelier con il piattino al collo, ricorda tutto quello che rappresenta. E magari, chiedi un consiglio su quale vino scegliere. Non te ne pentirai.
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