Chi ama le degustazioni di vini esteri o chi segue un corso da sommelier, di certo si sarà confrontato prima o poi con questo vino d’eccellenza, uno dei più rinomati al mondo, che anche in Italia sta cominciando ad avere successo nelle enoteche e a tavola.
Frutto dell’affascinante terra portoghese, e assai diffuso in Francia e Inghilterra, il vino Porto non è ancora molto conosciuto, però, nelle sue caratteristiche e tipologie.
Dove e come nasce il vino Porto
Dal Portogallo, territorio unico per la produzione di vini liquorosi, arriva la tradizione della vinificazione del Porto, contraddistinto da un sapore inconfondibile per categoria, ma sfumato a seconda delle zone di produzione.
La valle del Douro è il territorio d’elezione per la produzione del “Vinho do Porto”, attraversata dal fiume Douro e collocata ad est della città di Porto, nel nord del Portogallo. Venne riconosciuta come territorio esclusivo di produzione di questo vino Porto già alla metà del Settecento, arrivando terza tra le specifiche territoriali dopo il Chianti (1716) e il Tokai ungherese (1730).
La coltivazione dei vitigni risale all’epoca romana, dopo che fu introdotta la coltivazione della vite nel I secolo avanti Cristo, e nacque così la tradizione di questo vino. Le varietà di uva utilizzate sono molte ma quelle diffuse per il vino Porto rosso sono sostanzialmente 6: uva Tinta Cão, Tinta Barroca, Tinta Amarela, Touriga Francesa, Touriga Nacional e Tinta Roriz (Tempranillo).
Le varietà di uva per il vino Porto bianco, sono quelle delle varietà Donzelinho Branco, Esgana-Cão, Folgasão, Gouveio, Malvasia Fina, Rabigato e Viosinho.
Per ottenere il Porto, si lavora da una mescolanza delle diverse varietà di uve, miscelate in base alle caratteristiche. In ogni caso, le uve del Porto devono provenire esclusivamente dalla Valle del Douro, e vengono lavorate secondo un disciplinare ben preciso.
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Il metodo di vinificazione del Porto
Il vino Porto ha le sue particolarità, viene prodotto dalla fermentazione incompleta del mosto, che mentre è ancora in corso, viene fermata, o come si dice “mutizzata”. Si ottiene questa fermata tramite l’aggiunta di alcol, preso dalla distillazione delle vinacce, l’acquavite detta aguardente.
Un processo che consente agli zuccheri contenuti nel mosto di non trasformarsi in alcol etilico, facendoli rimanere all’interno del vino e favorendone un sapore dolce e liquoroso, oltre che una notevole gradazione alcolica.
In genere la lavorazione del vino Porto avviene a Vila Nova de Gaia, una città nei pressi di Porto, sulla sponda meridionale del Douro, ormai da secoli deputata alla produzione vitivinicola, anche per il suo collegamento con le imbarcazioni che dall’Oceano Atlantico arrivavano in Europa e fin nelle Americhe, in tempi recenti.
In particolare, questo vino ha raggiunto un ottimo successo in Inghilterra, che lo importa in modo consistente, e ancora oggi la maggior parte della produzione di vino Porto è diretta all’estero. In pratica, i portoghesi lo bevono ben poco, strano ma vero!
Caratteristiche e tipologie del vino Porto
Come per ogni gran vino che si rispetti, sono varie e strutturate tra bianchi, rossi, rosé e rarità di produzione…
Il vino Porto bianco – si tratta di un vino giovane, prodotto da uve dolci o secche, con una maturazione di circa 2-3 anni che lo rende perfetto per l’aperitivo fresco. Facilmente reperibile a prezzi contenuti.
Il vino Porto Rosso – detto anche Ruby, è un vino giovane di maturazione in botte di circa 3 anni, venduto per il consumo veloce (un vino beverino) e apprezzato per la sua dolcezza. Il colore rosso rubino attrae e il sapore non complesso soddisfa chi non ha pretese eccessive. Sono presenti delle Riserve di vino Porto Rosso con maggiore raffinatezza di struttura e maturazione più alta, ma sempre a costi contenuti.
Il vino Porto Rosé – nasce per l’aperitivo in tempi recenti, dal 2008 circa, per il suo gusto leggero, i sentori fruttati e le caratteristiche beverine. Viene prodotto in modo limitato da alcune aziende, fermentato come un rosé ma prodotto come il rosso.
Il vino Porto bruno (Tawny) – le uve sono le stesse del rosso ma la maturazione del Porto avviene in botti piccole, che favoriscono il contatto dle vino col legno e la perdita del colore rosso intenso, a favore di una sfumatura ambrata e “fulva”. Si tratta di un vino non particolarmente dolce, con sentori di frutta secca tostata e cioccolato, facile da reperire per il consumo e senza necessità di decantazione. Tra i vini bruni sono presenti anche gli Aged Tawny o Porto bruno invecchiato, la cui permanenza in botte parte dai 10 e fino ai 40 anni. La loro complessità aumenta, pur non evolvendo in bottiglia, e risultano differenti in base all’invecchiamento e alla produzione – alcune produzioni sono particolarmente squisite e magnifiche.
Il vino Porto Colheita – si tratta di un vino raro, formato dal Tawny invecchiato in botti di legno per almeno 7 anni e prodotto con uve di una singola annata. Nella pratica, l’invecchiamento avviene per molti più anni e si trovano dei Porto Colheita anche fino a 40 o persino 50 anni, con una grande ricchezza di aromi e di gusto. L’anno di vendemmia e di imbottigliamento sono presenti sull’etichetta per definire la produzione del Colheita, come per i Madeira di singola annata (è importante non confonderli,spesso in etichetta si riporta Madeira – Colheita xxx ma la parola colehita significa vendemmia!).
Il vino Porto Vintage Character – una denominazione eliminata ormai nel 2002 dall’Istituto do Vinho do Porto, che riguardava i vini rossi, i Ruby Premium, somiglianti a dei vino Porto Vintage ma composti da una miscela di uve diverse, per tipologia e annate, quindi più economici del Vintage.
La maturazione avveniva in botti di legno ampie, per circa 5 anni, rendendoli ricchi, polposi e con un ampio spettro di sentori per un’alternativa al rosso.
Il vino Porto Crusted – il nome richiama i sedimenti sul fondo della bottiglia, i crusts, di questo Porto rosso non filtrato, creato con una miscela di uve di più annate. Questo vino Porto necessita di un filtraggio con l’imbuto per rimuovere i sedimenti, e di un decanter per arearne la superficie. Diffuso in Inghilterra, risulta un vino amabile e gradevole, dal costo ridotto.
Il vino Porto Vintage – rappresenta l’apice del Porto, prodotto in quantità ridotta (circa il 2%), come vino di singola annata di alta qualità, che si farà maturare in botte per circa 2 anni e poi evolvere in bottiglia, per tempi anche lunghi a seconda della scelta di produzione, fino a 15-20 anni. Questo vino Porto risulta al palato eccellente, raro dato che vengono dichiarati dei Porto Vintage dei vini delle annate migliori, circa 3 per decennio – se ne ricordano le memorabili annate del Porto Vintage 1963, 1985 o 1994. Rappresenta un vino che ha necessità di decantazione e filtraggio dei sedimenti, e che va consumato entro 5-6 giorni al massimo.
I Single Quinta Vintage sono provenienti da uve di una sola tenuta (la quinta) ma differenti annate, eleganti e complessi sono raffinati nel gusto specie se viene effettuata la dovuta decantazione, oltre al filtraggio.
Tra questi Porto Vintage ci sono anche i Late Bottled Vintage, sempre vini derivati da una singola annata ma per il prodotto al consumo più veloce, con una maturazione in botte di circa 4-6 anni e poi una evoluzione in bottiglia, nel caso degli invecchiati 4 anni. Sono vini più economici dei Vintage ma con una qualità minore.
Gli abbinamenti di gusto con vino Porto
Si tratta di un vino, che nella sua complessità ben si adatta ai secondi piatti come le carni di maiale, l’anatra all’arancia, il francese paté di foie gras (fegato) e il baccalà alla portoghese. Risulta ottimo nell’abbinamento con i formaggi, in particolare quelli alle erbe come il famoso blue Stilton inglese, oppure il Gorgonzola nostrano.
Ottimo con gli aperitivi, da servire con stuzzichini come crostini con pesce, mentre in particolare il Porto bianco, dolce che ben si abbina anche ai dessert – celebre è il suo accostamento con cioccolato, frutti rossi, frutta secca come arachidi tostate, noci, mandorle e nocciole.
Va servito ad una temperatura fredda di circa 8-12 °C quando è bianco, mentre le altre tipologie di vino Porto si servono intorno ai 15-20 °C. ricordate di conservarlo in un ambiente fresco e buio, con una temperatura ambiente, non fredda, in posizione sdraiata se il tappo è un turacciolo mentre sarà conservato in verticale se il tappo è a vite.
Come vino da meditazione, il Porto va servito e nei bicchieri da vino “copita”, calici a tulipano capienti ma non in modo eccessivo, per consentire agli aromi di svilupparsi verso l’alto e rendere eccellente l’assaggio in solitaria, eccellente per alcuni Vintage.
Esistono anche delle ricette famose a base di vino Porto, utilizzato come ingrediente nella preparazione di alcuni dolci, come il budino portoghese (budim a bade de priscos). Squisito per insaporire o sfumare in cottura carne o pesce, come per i gamberoni sfumati al Porto bianco, le polpette di carne con la salsa al Porto o le scaloppine di pollo.