Il Vin Jaune del Giura è senza dubbio una delle creazioni più pregiate della cultura vinicola francese e probabilmente uno dei vini più buoni del mondo. Prodotto seguendo meticolosamente un metodo che risale al Medioevo, il Vin Jaune è il risultato di una complessa alchimia che combina il clima piovoso e i terreni calcarei e argillosi della regione del Giura con le uve dei vigneti Savagnin attraverso un processo di lavorazione e invecchiamento di lunga durata.
Luoghi di produzione del Vin Jaune
Tra i vini francesi, questo viene prodotto esclusivamente nella regione del Giura, una piccola regione francese, confinante a ovest con la Svizzera, che vanta una grande tradizione vitivinicola.
Tra Arbois e Château-Chalon, tra Salins-les-Bains e Saint-Amour, attraverso una miriade di incantevoli paesaggi disegnati da grotte, colline e vallate, gli ettari dedicati alle vigne sono circa 2000 e per lo più situati a un’altitudine tra i 200 e i 400 metri sopra il livello del mare. Il clima del luogo è molto piovoso e i tipi di terreni sono composti per lo più da una varietà di marna, argilla e calcare, anche se determinante risulta essere l’elemento calcareo che infonde alle uve che nascono su questa terra delle forti note saline e una genuina freschezza.
Il processo di lavorazione
Come abbiamo già accennato alla produzione di questo fantastico e misterioso nettare, tra i vini francesi, concorrono soltanto uve dei vigneti Savagnin. La terra d’origine di questo vitigno pare sia la zona di Termeno nella regione tirolese, forti sono in effetti le somiglianze di famiglia di questo, con quelle dell’altrettanto famoso Traminer. Delle leggende addirittura narrano che tale vitigno sia stato portato in Francia nei vigneti dell’abbazia di Château-Chalon, durante le Crociate, da alcuni monaci ungheresi.
Il processo di lavorazione è, in effetti, molto antico e assai elaborato. Il vino viene messo in botti da 228 litri scolme (non totalmente riempite) e in modo naturale, quanto misterioso, si ricopre di una superficie di lieviti aerobici (voile de levures) che protegge il liquido dall’ossigeno moderandone la quantità dell’ossidazione e impedendo così l’inacidire del vino.
Dopo un periodo che va da un minimo di sei anni e tre mesi a un massimo di dieci anni di permanenza in botte, il Vin jaune viene posto nella particolare, quanto unica bottiglia (chiamata clavelin) che, a differenza di tutte le altre bottiglie che constano di un contenuto di settantacinque centilitri, possiede un contenuto di 0,62 litri, quantità che indica simbolicamente il vino che resta alla fine della maturazione dopo l’evaporazione di quasi un terzo della quantità iniziale.
Quello che ne esce fuori è un vino pregiatissimo tra i vini francesi, dall’intenso color oro molto secco, di difficile beva, che anche senza una fortificazione alcolica assomiglia molto allo sherry, con un gusto deciso con sentori di scorza di arancio, di frutta secca, di mandorla, di noce e di nocciola, con i quali si mescolano aromi di curry, di vaniglia, di zafferano.
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Tra sacro e profano: la Percée del Vin Jaune.
Ogni anno, dal 1997, il primo week-end di febbraio, nella regione del Giura si tiene la Percée del Vin jaune. La Percée del Vin jaune è una delle più grandi feste vinicole della Francia. Migliaia di visitatori sono invitati a degustare i primissimi Vins Jaunes che dopo il lungo periodo di invecchiamento in botte possono finalmente essere assaggiati prima di essere imbottigliati. Numerosi sono gli stand e le cantine aperte dei produttori dei vini del Giura che in questa occasione offrono il meglio dei loro prodotti enologici e gastronomici agli altrettanto numerosi partecipanti.
Parallelamente al carattere commerciale e profano di questa festa, si sviluppa un rituale che conferisce al più amato dei vini della regione del Giura una vera e propria aura di sacralità. A dare inizio a questa affascinante kermesse, infatti, ogni anno in una chiesa del paese ospitante viene “bucata” sull’altare la prima botte della vendemmia. Ad officiare il rito è lo stesso parroco.
La prima spillatura del Vin Jaune, che avviene all’esterno della chiesa con le spalle all’altare, spetta però ai membri più importanti della Commanderie des Nobles Vins du Jura et du Comté, una vera e propria confraternita bacchica che porta in alto i vessilli dei prodotti tipici del terroir. La mescita del vino dorato è abbinata alla degustazione dei prodotti tipici della regione, come ad esempio, lo squisito formaggio Comté.
Le denominazioni di origine controllata (AOC) del Vin Jaune.
Nella folkloristica cornice della Percée du Vin Jaune, oltre alla mescita e alle degustazioni, trova luogo un ormai rinomato concorso enologico chiamato Clavelinage, termine che prende la sua denominazione dalla Claveline, la caratteristica e particolare bottiglia da 62 cl che, come si è già detto, rappresenta una vera e propria griffe del Vin Jaune.
A questo concorso prendono parte le quattro AOC (appellation d’origine contrôlée tra i vini francesi) del Vin Jaune: la prima a raggiungere questo importante certificato è la zona d’Arbois. Con oltre ottocento ettari di vigne questa rappresenta la più estesa e importante denominazione della regione del Giura.
Poi vi è la denominazione Côtes du Jura, i cui vigneti si distendono su circa cinquecento ettari di terreno, che non ha solo vigneti dedicati al Vin Jaune, ma anche a altre rinomate produzioni vinicole come quella del Crémant du jura.
Un’altra importante denominazione tra i vini francesi di questo territorio, è quella di Château-Chalon. Qui le vigne di Savagnin dipingono un territorio totalmente devoluto alla produzione del Vin Jaune. Ultima denominazione è quella dell’Etoile, denominazione che si distende su circa sessantacinque ettari di terra. Oltre al Vin Jaune qui si producono vini francesi a base di uve Chardonnay.
Condizione necessaria per partecipare a questo rinomato concorso è l’invecchiamento del vino, per accedere alla gara, infatti, i vini presentati devono essere invecchiati almeno dieci anni e tre mesi. Una giuria composta da professionisti e appassionati saggia “alla cieca” le produzioni dei piccoli commercianti di vino, dei vigneron o delle grandi case enologiche, in una modalità rigorosamente anonima e i migliori produttori vengono insigniti con il titolo di claveliné, titolo che conferisce una blasonata onorificenza garante di grande qualità e foriera di sicura fortuna commerciale di questi vini francesi.