Il Friuli Venezia Giulia, è un territorio unico nel panorama non solo enologico italiano. Chi ama concedersi un’ottima degustazione vino o chi vuole diventare sommelier sa bene che i vini friulani sono tra i più amati e rinomati, in particolare i bianchi, detti i grandi bianchi del Friuli!
Un territorio che è stato sempre un incrocio di culture e storia tra tradizioni italiane, austriache, tedesche e slave, non poteva non dare i suoi frutti anche dal punto di vista vitivinicolo complessi e assortiti in varietà.
I vini friulani derivano da vitigni autoctoni, vitigni importati, produzioni commiste da culture del vino differenti…
I migliori bianchi d’Italia? I vini friulani cosmopoliti
in questa regione si produce circa il 2% dei vini italiani, ma il pregio di questi vini è tale che la produzione ristretta li rende ancora più ambiti, come vini bianche d’eccellenza. Molti produttori hanno investito sulla qualità, con basse rese per ettaro nelle zone dedicate ai vini friulani DOC – solo una produzione è DOCG, il Ramandolo nella zona a sud della regione.
Le tecniche di vinificazione prescelte da decenni prevedono un processo di fermentazione del mosto senza bucce, con una resa di vino fresco, pulito e chiaro, in grado di resistere all’ossidazione, come accade per i celebri vini friulani Collio Goriziano e Colli Orientali del Friuli.
Si tratta dei vini più celebri, prodotti in zone di viticoltura con clima temperato e suolo argilloso, che danno vita a vini bianchi apprezzati in tutto il mondo, in particolare ascesa i vini del Carso, grandi bianchi da macerazione.
I vitigni in Friuli
Il vitigno più celebre è il Tocai Friulano, ben diverso dal Tocai alsaziano o ungherese, che rende vini friulani eleganti, ricchi in sapidità e con un retrogusto di mandorla celebre tra gli intenditori. Tra le altre varietà di viti autoctone ci sono il Verduzzo, la Ribolla Gialla e la Malvasia Istriana, queste ultime due dal sapore più metallico e acido. È presente anche il Picolit (piccolo per la dimensione dei grappoli minima), che rende uno tra i vini friulani più amati per il dessert, il suddetto Ramandolo DOCG Friuli.
I vitigni importati, anche loro, hanno contribuiti alla storia dei vini friulani con delle etichette eccellenti di Pinot bianco e grigio, Sauvignon e Chardonnay come avviene per i vini Friuli Isonzo DOC, Carso DOC e Friuli Grave DOC – quest’ultimo rappresenta la zona vinicola più ampia del Friuli.
Nati da vigneti su pianure alluvionali dell’Isonzo, terreni ricchi dove i vitigni suddetti si coltivano al meglio, che danno vita anche a vini friulani frizzanti oltre a coltivazioni ridotte di Riesling, Gewurtztraminer, Vitovska slava e Welschriesling.
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Etichette dei vini friulani, rinomati e premiati
I vini friulani bianchi rappresentano una tipologia di vino particolarmente aromatico, profumato e raffinato, che viene promosso da case vinicole che lavorano su questi terroir con maestria e amore per la qualità, come Plozner per il Grave, Borgo San Daniele per il Friuli Isonzo, Castelvecchio per il Carso DOC, Villa Russiz per il Pinot bianco, Colle Duga, Giulio Locatelli e Ronco dei Tassi per il Collio Bianco, Livon per il dolce COF Picolit e Gravner per la Ribolla Gialla.
Al Friuli sono stati assegnati già 11 bicchieri dalla guida Vini d’Italia 2018 del Gambero Rosso, con menzioni per vini del Collio, e altre produzioni di vini friulani da Sauvignon e Pinot Bianco.
Spiccano produttori come Venica & Venica (Sauvignon), Jermann con il Vintage Tunina, Specogna con il bianco FCO, Eugenio Collavini e Pimosic con la Ribolla Gialla, Podversic per la Malvasia e il vino Ograde di Skerk, Le Monde per il suo Friuli Grave Pinot Bianco. Per il Collio Friulano oltre ai già menzionati, ci sono le case vinicole di Schiopetto, Doro Princic, Fiegl, e il Collio Sauvignon di Snidarcig.
Per il FCO sono stati premiati anche Rodaro con la sua Malvasia, La Viarte, Torre Rosazza, Zorzettig e Volpe Pasini e in tempi passati anche i Colli Orientali della Tenuta di Angoris, de La Tunella e Livio Felluga.
Le Vigne di Zamò hanno preso tributi per il Friuli Friulano, e per il Friuli Isonzo è stata premiata la Tenuta Luisa, oltre alla casa di produzione Vie di Romans. Non si tralascia il Lis della Lis Neris (Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc).
Celebre è anche il vino passito friulano Tal Luc di Lis Neris, premiato in passato per la sua ottima produzione da uve selezionate con cura a vitigni Verduzzo e Riesling (5%), che dopo la vendemmia vengono fatte passire per un periodo di 120/130 giorni; segue una fermentazione in botti di rovere francese, con imbottigliamento e affinamento in bottiglia per 1 anno.
Tra i migliori vini italiani, sempre presenti i friulani
Diversi vini friulani entrano anche annualmente nella classifica BIWA, Best Italian Wine Awards, nata nel 2012 per premiare ogni anni i migliori 50 vini italiani e promuoverli a livello internazionale. La giuria è costituita da un comitato formato da tecnici internazionali (critici enogastronomici, giornalisti, esperti di vino), che affiancano i fondatori Luca Gardini e Andrea Grignaffini.
Nel 2016 ben 7 vini friulani che hanno meritato la classifica BIWA, mentre i 3 assegnati nel 2017 vedono il celebre Vintage Tunina 2015 di Silvio Jermann, il Kamen Collio del Friuli di Benjamin Zidarich e la Malvasia di Sandi Skerk.
In passato erano stati menzionati i vini Zanusso e della casa vinicola Livio Felluga, mentre era stato esaltato il vino biodinamico di Podversic e la Vitovska Kamen di Zidarich, oltre al celebre Collio DOC di Clivi, bianco complesso, aspro e morbido contemporaneamente.
Un carrellata che si può chiudere con un proverbio friulano: Vin e amîs, un paradîs, ovvero vino e amici, il vero paradiso non solo per gli appassionati di vino, ma per tutti quelle che amano il buon bere e la convivialità!